Diverse scuole del Sussex e dell’Essex in Gran Bretagna hanno deciso di sostituire ufficialmente la sigla del calendario gregoriano “aC/dC”, prima e dopo Cristo, con un più neutro “bce/ce”, avanti l’era comune ed era comune. Il tutto per «non offendere gli studenti musulmani».
La nuova tendenza è stata rivelata da un’inchiesta del “Mail on Sunday”, ed ha suscitato lo sdegno di più parti: una «grande vergogna» secondo l’ex arcivescovo di Canterbury, Lord Carey, che afferma di non aver «mai incontrato un singolo leader musulmano o ebraico offeso dal calendario gregoriano». Nel programma di religione 2017, pubblicato dal Consiglio dell’East Sussex, si legge che «i termini BC (avanti Cristo) e AD (anno domini) rimarranno di uso comune ma BCE (avanti l’era comune) e CE (era comune), utilizzati per la prima volta nel sesto secolo, saranno d’ora in poi utilizzati per dimostrare sensibilità nei confronti di coloro che non sono cristiani».
Secondo Chris McGovern, dirigente della Campagna per la vera educazione in Inghilterra, siamo davanti a una «capitolazione al politicamente corretto». Anche il presupposto secondo cui la classica dicitura del calendario gregoriano sarebbe offensiva per i non cristiani è stato negato dal portavoce degli ebrei britannici: «Non penso che a qualcuno interessi se le scuole usano le diciture “avanti Cristo” e “anno Domini”». Lo stesso concetto espresso dall’imam Ibrahim Mogra: «Non credo che costituisca un’offesa nei confronti dei musulmani».
Paradossalmente in Arabia Saudita, regno ultraconservatore islamico a partire dal primo ottobre il calendario gregoriano è stato introdotto in tutti gli uffici pubblici, mandando in soffitta quello islamico. Il motivo non è religioso, ma economico: il calendario islamico è lunare e ha 10 o 11 giorni in meno rispetto a quello gregoriano. In questo modo i funzionari lavoreranno 11 giorni in più, senza che lo Stato debba spendere un solo riyal in più.