Sabato, alle 15.30, con l’inaugurazione di una mostra nella casa del Duce seguita da un incontro al teatro comunale, inizia il percorso che dovrebbe condurre all’apertura di un museo del Ventennio a Predappio, paese natale di Mussolini. Sabato 9 dicembre Marcello Flores, coordinatore del comitato scientifico, illustrerà il “progetto Predappio” incentrato sul pregevole edificio razionalista della Casa del Fascio, finora abbandonata e in rovina. Il progetto prevede anche un centro di documentazione sui totalitarismi del Novecento, sotto la direzione dello stesso Flores.
L’Anpi ha già comunicato la propria “ferma contrarietà ad una iniziativa che rischia di configurarsi come celebrativa della dittatura fascista, seppure al di là dell’intenzione dei promotori. Già oggi Predappio è infatti meta di vergognosi pellegrinaggi nostalgici che sarebbero sicuramente favoriti e intensificati dal museo così come prospettato”.
Il sindaco di Predappio, Giorgio Frassinetti, PD, nonostante i volgari attacchi a cui è stato sottoposto (l’ultimo in ordine cronologico da parte del blog dei Wu Ming, “Giap”), sta però tenendo duro e coronando un progetto che accarezza da anni: recuperare l’edificio della Casa del Fascio, da anni scandalosamente abbandonato al centro del paese nonostante il suo oggettivo valore artistico, e dare rilievo alla storia studiata anziché al nostalgismo “di colore” che finora ha caratterizzato il paese natale di Benito Mussolini, dove il dittatore è sepolto. Il restauro del monumento sarà lungo e costoso, e pertanto il progetto partirà al momento con un percorso espositivo allestito nella casa natale Mussolini. “Da diversi anni l’amministrazione comunale ha avviato un percorso per mettere in risalto la centralità della ricerca storica, contrapposta ad una visione idealizzata e politicamente strumentale della memoria, incline a ricorrenti tentazioni di mitizzare o rimuovere il passato”, spiega il sindaco.
