Il colonnello pilota Massimo Mondini, già direttore del Museo Storico dell’Aeronautica Militare e attuale presidente dell’Associazione Forum Clodii ha lanciato un appello contro il progetto di trasferimento del museo dalla sua sede di Vigna di Valle, a Bracciano. Lo riporta il blog dell’Eco del Lago di Bracciano. Mondini sottolinea “dopo la ferita ancora aperta del disastroso stato in cui versa il nostro lago, un altro grave colpo potrebbe, a breve, essere inferto al nostro territorio. Notizie sempre più fosche, allarmanti e dettagliate giungono riguardo il trasferimento del Museo Storico di Vigna di Valle in un sedime militare in via di smantellamento della periferia sud di Roma. La motivazione? Il solito ritornello cantato, peraltro, da chi mai ha fatto nulla per ovviare alla situazione: che il museo è difficilmente raggiungibile senza automobile mentre la nuova sede individuata si trova vicina a una stazione ferroviaria.
Anche a Vigna di Valle – commenta Mondini – c’è una stazione ferroviaria dove ferma un treno ogni ora e c’è da chiedersi se con il costo previsto del trasferimento, facilmente calcolabile in svariati milioni di euro (50, 60, 70?), non sarebbe più facile rendere il Museo più fruibile qui nel nostro territorio (con una semplice navetta da e per la stazione). Senza contare i danni che potrebbero essere arrecati al patrimonio storico, di valore inestimabile, conservato oggi al Museo (decine di velivoli unici al mondo da smontare, trasportare e riassemblare. Teche e migliaia cimeli da catalogare e trasferire: una follia!). Quello che si vede oggi è il risultato di anni e anni di lavoro appassionato che andrebbe vanificato. Perdere il Museo – continua Mondini – sarebbe un danno enorme al turismo e al patrimonio culturale del territorio Sabatino: il Museo è conosciuto in tutto il mondo ed è meta di migliaia di visitatori ogni anno; è, inoltre, parte robusta delle radici storiche della nostra comunità. Non mi soffermo poi sui problemi di ordine sociale che andrebbero a colpire le centinaia di militari e civili che operano a Vigna di Valle. Le motivazioni del suo trasferimento devono essere ben altre e molte indiscrezioni, sempre più insistenti, parlano di altro e di molto meno legato alla cultura e al benessere dei visitatori”.
“Mi auguro che qualcuno faccia chiarezza su questo aspetto della vicenda. L’idroscalo di Vigna di Valle – commenta ancora Mondini – è un piccolo gioiello di archeologia aeronautica rimasto incredibilmente intatto da oltre cento anni; hangar e edifici storici ci riportano ai primordi dell’aviazione italiana, aviazione che, giova ricordarlo, è nata proprio qui a Vigna di Valle con quel primo volo di dirigibile del 31 ottobre del 1908. E ancora, qui a Vigna di Valle, sin dal 1964, ben prima che fosse istituito il Museo, si è parlato di conservazione della storia aeronautica con la nascita del Centro raccolta dei velivoli storici. Un Museo bello – conclude il colonnello pilota – nel posto giusto, con padiglioni storici che nessun altro museo aeronautico al mondo possiede: perché trasferirlo?”.