La città di Memphis, in Tennessee, ha escogitato un nuovo sistema per “liberarsi” dei monumenti ai confederati, scrive il “The Atlantic“. Dal momento che alcune statue sono sotto vincolo della locale legislazione di Stato sui beni culturali, il municipio di Memphis ha votato l’alienazione di due parchi pubblici su cui sorgevano le statue. I giardini sono stati così ceduti mercoledì scorso a una organizzazione “no profit” compiacente, la Memphis Greenspace, che ha provveduto immediatamente dopo la ratifica del consiglio comunale, venerdì, ad abbattere i monumenti, seguendo il principio che della proprietà privata, in America, uno può fare ciò che vuole.
Le statue del presidente confederato Jefferson Davis e del generale Nathan Bedford Forrest, che fino al 22 dicembre scorso sorgevano negli ormai ex giardini pubblici dello Health Science Park (già Forrest Park) e del Fourth Bluff Park sono state rimosse fra ali di folla istericamente festante e “portate in un posto che nessuno può trovare”, come ha dichiarato il capo dell’ufficio legale del comune.
La normativa del Tennessee sulla protezione dei beni culturali è stata così aggirata dal comune di Memphis, che ha fatto da apripista per altre analoghe operazioni. In tutti gli Stati Uniti sono oramai centinaia i monumenti a personaggi storici e soldati confederati che sono stati abbattuti, vandalizzati o rimossi e l’ondata di fanatismo minaccia anche i Padri della Patria americani, Cristoforo Colombo, i santi cattolici e, fra gli altri, il monumento alla Trasvolata Atlantica di Italo Balbo, a Chicago.