Il comitato di inchiesta del Cremlino ha istituito una commissione speciale per indagare sull’ipotesi che lo sterminio dei Romanov, il 17 luglio 1918 a Ekaterinburg possa essere stato un omicidio rituale e non solo un delitto politico. Su questa teoria sta indagando anche la Chiesa ortodossa, ma sta suscitando le proteste della comunità ebraica russa.
La commissione speciale sarà composta da membri della Chiesa (i Romanov infatti sono santi martiri della Chiesa ortodossa e lo Zar era basileus della Chiesa russa) e storici per indagare su questa teoria, sulla quale si sta muovendo anche una commissione del patriarcato ortodosso. Il riavvio dell’inchiesta era stato sollecitato dalla Chiesa che ancora non autorizza la sepoltura dei resti di due delle vittime – lo zarevic Aleksei e sua sorella Maria – ritrovate solo nel 2007 e la cui identificazione resta dubbia. Le ulteriori indagini hanno richiesto 34 esami forensi e le deposizioni di oltre 20 testimoni insieme a nuove perlustrazioni dei diversi luoghi in cui sono stati ritrovati i resti. A questi ora si aggiunge anche “un esame psicologico e storico” per determinare se possa essersi trattato di un omicidio rituale, come ha reso noto l’inquirente incaricata delle indagini, Marina Molodtsova.
Ed è proprio in favore di questa spiegazione che si è espresso il vescovo Tikhon, segretario della commissione patriarcale per i risultati degli studi sui presunti resti imperiali nonché consigliere spirituale di Vladimir Putin: “Stiamo considerando la versione dell’omicidio rituale nel modo più serio. Ma non solo, un gruppo considerevole della commissione della Chiesa non ha alcun dubbio su questa spiegazione”. “il solo fatto che qualcuno abbia ucciso lo Zar, anche se dopo la sua abdicazione in quel modo e che gli assassini si siano divisi le vittime, la testimonianza di Jurovskij e che erano in molti a voler essere gli assassini dello Zar, dimostra che consideravano l’omicidio come un rituale particolare”.
Ha invece protestato la comunità ebraica russa. Infatti l’ipotesi dell’omicidio rituale potrebbe fare indiretto riferimento all'”accusa del sangue”, la teoria antisemita sull’uccisione di bambini cristiani da parte degli ebrei per usarne sangue nei loro riti, accuse che in passato furono all’origine dei pogrom. Secondo il rabbino Boruch Gorin: “L’idea dell’omicidio rituale della famiglia dello Zar è al cento per cento antisemita. Siamo scioccati. Penso che quello che ha detto il vescovo Tikhon, che la maggioranza dei membri della commissione ortodossa crede in questa teoria, dimostri che c’è una fortissima retorica antisemita all’interno della Chiesa ortodossa russa”.
Nicola II e la sua famiglia furono giustiziati da un gruppo di bolscevichi diretto da Jakov Michajlovič Jurovskij, il 17 luglio del 1918 a Ekaterinburg. I Romanov sono stati canonizzati dalla chiesa ortodossa nel 2000.